Libri
Inverno e Paradiso
Alcuni ritengono che scrivere sia un modo divertente per dare spazio alla propria creatività. Non sanno invece che ogni personaggio è figlio di un lungo dialogo con la propria anima, un continuo guardarsi dentro per scoprire quei minuscoli frammenti di ignoto che chiamiamo pensieri. Si ritiene che chi scriva voglia celarsi dietro le maschere dei suoi personaggi. Non sono d’accordo. Chi scrive non cerca nascondigli, svela un po’ della sua anima e far leggere ciò che si scrive è un umile atto di coraggio.
Dentro di me
Milano, fine anni Novanta. Andrea è uno studente universitario a pochi esami dalla laurea. Ricco di famiglia, figlio di genitori separati. La madre lo vorrebbe avvocato da inserire nella Veneto-bene, il padre lo vorrebbe solo felice. Andrea invece non sa che fare della sua vita. Pigro, privo di iniziativa, aspetta che le cose accadano e che il destino decida per lui. Ha un grande amico, Loris, che è il suo opposto: entusiasta e con uno senso critico verso la societá. La differenza di caratteri rafforzerà la loro amicizia. L’incontro con tre donne, poi, e il riavvicinamento con il padre lo condurranno verso luoghi dove non avrebbe mai creduto di approdare.
Questo romanzo ha subito tagli, revisioni, ha visto diversi finali, ha preso diverse direzioni e per qualche tempo credevo che fosse davvero finito. Invece non lo era mai e non sapevo se era dovuto al fatto che avessi voglia di scrivere ancora o semplicemente non era giunto il momento di concluderlo. La storia è rimasta ferma per mesi, i personaggi immobili nei loro dialoghi e io non riuscivo più a prenderli per mano e condurli per la loro strada. Poi, un giorno d’estate, mi accorsi che la strada era lì, dove non avevo mai guardato. Mi sento di dire che questo romanzo è venuto alla luce nel silenzio e quando l’ho visto pedalare sulla sua biciclettina senza rotelle mi sono reso conto che il giorno in cui nacque era nato da sempre.
L'ultimo libera tutti
In un’Italia di contratti precari, il neolaureato Diego Vicedomini lavora come shampista e cameriere.
Dopo centinaia di curriculum inviati e pochi colloqui sembra aver perso le speranze di trovare un’occupazione sicura. Le cose cambiano quando gli si presenta l’opportunità di lavorare per un tour operator nei Caraibi. In un biglietto di sola andata c’è l’occasione di dare una svolta alla sua vita ma non sa che un altro destino lo aspetta. Davanti ad un bivio si decide sempre l’inizio o la fine di tutto.
Questo libro è nato dopo un viaggio in Venezuela e a Panama. Alcune scene le ho prese da alcune esperienze di vita. Come il lancio del pollo congelato contro il muro di quando lavoravo nei villaggi turistici o le mani bruciate dai piatti roventi di quando lavoravo come cameriere in un ristorante londinese. Ancor prima di scrivere questo libro avevo già in mente il finale.
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La soave linea
Le amicizie, gli amori, i luoghi dei nostri ricordi. Cinque racconti scritti uno dopo l’altro in una frenesia di pensieri. Quando avevo un’idea costruivo intorno una storia e immaginavo il finale ma questi racconti non hanno mai voluto farsi toccare troppo, erano i loro personaggi a chiedermelo. Li ho ascoltati e lasciati andare per la loro strada. Nel lungo periodo di lavorazione hanno attraversato le fasi della mia crescita facendomi compagnia nei momenti di solitudine.
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Milano di sera offriva di tutto: dai pub irlandesi alle discoteche che chiudevano all’alba, dalle cartomanti slave con accento napoletano di Via Fiori Chiari alle prostitute nigeriane appostate sui marciapiedi.
D’estate i rumori si espandevano più rapidamente e si protraevano più a lungo dando vita ad un’orchestra di suoni.
Da lontano si udivano sgommate di automobili, schiamazzi, applausi, parolacce, risate che esplodevano nei locali. Due ragazzini si erano appartati dietro una colonna per prepararsi una canna, altri contestavano la decisione di un buttafuori grosso e pelato che non li voleva far entrare in discoteca.
Loris ed io passeggiavamo a rilento, con le mani in tasca...